Adjeu viou tséno (addio vecchia quercia)

Adjeu viou tséno (addio vecchia quercia)

Adjeu viou tséno


Pouro viou tséno

lagnà lo lon di tsemeun,

le rame tordue plèyà

désot lo peiss di allian.

L’an po féte pouëye

de cen et de cent’an

de plodze et de solèi,

de tempëta et de nèi.

T’a resistò fier tot ci tèn….

Ara l’è arreuvò lo moman

de tigna feun:

te ballie fastudde

lé lo lon de la rotta

i machine, i motto

que voyazon i galop!

Deman lo cantognë arreuvve

avouë la résetta à moteur

beutté feun à te dzor…..


Addio vecchia quercia


Povera vecchia quercia

stanca lungo la strada,

i rami contorti piegati

dal peso delle ghiande.

Non ti hanno spaventata

cento e cento anni

di pioggia e di sole,

di tempesta e di neve.

Hai resistito fiera per tutto quel tempo…

Ora è arrivato il momento

della tua fine:

dai fastidio

lì, lungo la strada

alle auto, alle moto

che corrono in fretta!

Domani il cantoniere arriverà

con la sua motosega

a mettere fine ai tuoi giorni…

Questo articolo ha un commento

  1. Loredana Faletti

    La forza dell’uomo che opera secondo i propri scopi (non sempre i migliori anche per esso) sulle creature più deboli (sovente anche sui propri simili!). Chi sa cosa sia giusto privilegiare? La velocità sulla strada o la silenziosa vecchiaia di una quercia? E’ già importante porsi la domanda, riflettere.
    Questa poesia mi ricorda la mia prima poesia, dedicata alle viti che sarebbero state sradicate, per cambiamento d’uso di un terreno in collina non più da adibire a vigna (per decisione, da me non condivisa, dei miei genitori…)
    Grazie, Eva. Un abbraccio da Loredana.

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